Lot n° 250
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Casimiro Teja.- « Pasquino ». Giornale umoristico, con caric - Lot 250
Casimiro Teja.- « Pasquino ». Giornale umoristico, con caricature. Torino. Vol. 6, n° 305, 24 nov. 1861 au n° 311, 29 déc. 1861 (il n'y a pas de n° 308) et vol. 7, n° 1, janv. 1861 [sic, lire 1862] au n° 52, 28 déc. 1862 (manquent les n° 28, 29, 39, le dernier f. du n° 4, l'avant-dernier f. du n° 19, le 2e f. du n° 20, le 3e f. du n° 50, découpe au 1er f. du n° 52), soit 56 numéros de 8 pages, dont 5 avec des manques, soit 51 numéros complets reliés en un vol. 4° en demi-toile brune à coins, pièce de titre (reliure moderne). Précieux ensemble. Il « Pasquino » fu un settimanale satirico fondato a Torino nel 1856 dai giornalisti Giuseppe Augusto Cesana e Giovanni Piacentini, pubblicato fino al 1930, quando fu soppresso dal fascismo. Il primo numero uscì il 27 gennaio 1856, con una testata disegnata dal caricaturista Casimiro Teja (1830-1897). Settimanale in uscita la domenica, di ispirazione liberale, aspirava a rivolgersi a tutti gli italiani e per questo prendeva il nome dalla « statua parlante » di Roma, simbolo per eccellenza della satira politica. Teja lo diresse per quarant'anni, fino all'ultimo giorno della propria vita. Nel 1861 Teja coniò l'espressione « Piove, governo ladro ! », come didascalia di una vignetta apparsa in occasione di una manifestazione di mazziniani andata a monte a causa della pioggia. Inizialmente « Il Pasquino » non si interesso di politica, anche per non entrare in concorrenza con l'altro periodico torinese « Il Fischietto », ma un po' per volta inizio a occuparsene sempre più apertamente, tanto da interessare la censura. Anche dopo il trasferimento della capitale (e di uno dei suoi fondatori, Giuseppe Cesana) a Firenze, « Il Pasquino » rimase pubblicato a Torino : il suo direttore Teja dichiaro in proposito : « Fuori Torino, Pasquino non potrebbe vivere. ».
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